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che cos'è la poesia secondo i poeti

È la fine dell’arbitrio in poesia, quando invece tutto il Novecento si è basato proprio sulla illimitata libertà dell’artista, tanto che in poesia tutto era possibile e nulla doveva essere giustificato, fino a perdere il senso del valore, e la stessa possibilità del giudizio critico. Tootell ha dimostrato che quando una scimmia vede determinate forme (una croce, un quadrato) l’attività dei neuroni delle cortecce visive di ordine inferiore è topograficamente organizzata secondo uno schema che corrisponde alle forme che la scimmia sta vedendo. poeṡìa s. f. [dal lat. Con il termine Poesia metasemantica si va ad indicare quella corrente poetica nata quando un poeta scarso dai dubbi gusti estetici mangiò un impepata di cozze e, durante la pennichella post-pranzo-luculliano, vide in sogno un essere dalle caratteristiche amorfe e indefinibili, chiamato Lonfo, che lo istruì col suo verbo, ovvero il verbo lonfare. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d'animo in maniera più evocativa e potente … La lingua, le generazioni e la poesia. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. E insieme ci suggerisce di avere coraggio. Perché per loro la simultaneità, la virtuale compresenza di infinite opzioni, e il loro accostamento senza percorsi logici, sembra essere un soddisfacente, prolungamento di sé? Senza omologia tra metafore oniriche e metafore della veglia niente Traumdeutung («interpretazione dei sogni»), ma anche niente poesia. Se la mente funziona metaforicamente, ecco che la poesia non ha nulla di arbitrario: è solo il nostro modo di capire e rappresentare il mondo o, viceversa, di rappresentare e quindi capire il mondo. un inferno polare la città - l'aprirsi, lungo il muro, di una porta. Forse a questo punto si arricchisce di significato l’affermazione di Croce, che mi permetto di ricordare: «In quanto è simbolo e segno, l’espressione prosastica non è parola, come per un altro verso non è parola la manifestazione naturale del sentimento, e sola parola è veramente l’espressione poetica». Lakoff e Johnson affermano: «L’essenza della metafora è comprendere e vivere un tipo di cosa nei termini di un altro» (Metaphors we live by, 1980; trad. Infatti, se davvero prevalesse, dovremmo accettare che il mondo sia privo di senso: su base razionale, infatti, tutte le teorie e le filosofie negative – i nichilismi – hanno un fondamento. 12. «Non è illimitato il modo in cui comunemente si parla né il modo in cui gli scrittori compongono le loro opere. Possono essere tante o poche ma tutte hanno lo stresso obiettivo, ovvero quello di “colpire” il lettore. Secondo Giuseppe Ungaretti, la poesia è poesia quando porta con sé un segreto. Il verso in una poesia è come una riga in un racconto. Ma, ahimè!, come spesso … Ma se è così imprescindibile (biologica) e se è pensiero (concetto), forse possiamo avanzare l’ipotesi che la poesia sia la forma del pensiero. 1983, p. 160). In modo perverso – per un eccesso di controllo – l’etica si trasforma in estetica. La «rappresentazione topografica» è analoga all’immagine esterna. (Alejandra Pizarnik) La poesia è un eco, che chiede all’ombra di ballare. Che cos’è la poesia? La parola è impotente, non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi. Da A.G. Boano A.G., La Poesia Indefinibile, da una teoria della definizione a una critica delle definizioni di poesia, Coedital, Genova, 1998. Il concetto di limite (che ha a che fare anche con la dimensione etica di cui parla Edelman e quindi con la fondazione e percezione dei valori, anche artistici) sul piano della poesia indica che ci sono dei limiti alla creatività. La poetica in un secolo diventa banale o addirittura banale nella prossima. Essi, infatti, dicono che «il nostro comune sistema concettuale, in base al quale pensiamo e agiamo, è essenzialmente di natura metaforica» (Metaphors we live by, 1980; trad. La natura non è una metafora, non fosse altro perché esisteva prima del nostro avvento. Ho appena detto che la vera dimensione etica della poesia è la capacità di mantenere l’umanità in comunicazione con sé stessa, ovvero la capacità di attivare sempre e comunque il meccanismo originario che fonda, e continua a fondare, il senso, che è ciò che fa l’unicità della nostra specie, la caratteristica che le ha consentito di sopravvivere e dominare. Ho impiegato parecchio a riconciliarmi con la poesia che ritenevo uno strumento di tortura medievale. Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Essi non solo hanno confuso i contorni (già) opachi del fare poetico, ma hanno preparato, se così si può dire, il terreno. Non scopro nulla se dico che la poesia nega la linearità frastica del discorso, ma aggiungo qualcosa se noto una somiglianza tra la struttura del testo poetico e quella di un ipertesto, addirittura di un ipermedia. E che i tuoi baci bàcino. Lettura di Poeti novecenteschi Terzo Modulo: 27 gennaio. Poesia. Antinucci dice che fino a oggi per trasmettere delle conoscenze è necessario un faticoso lavoro di traduzione delle medesime nella struttura della comunicazione, che è lineare, cosa che non sono le conoscenze; egli infatti parla di «campo» di conoscenze; le quali hanno «una struttura multidimensionale simultanea» e sono quasi sempre «organizzate in una rete di interconnessioni multiple». «L’avere una tale rappresentazione nella corteccia cerebrale – avvisa Damasio – non equivale ad esserne consci» (p. 159). Se non producessimo più senso la nostra specie si estinguerebbe. Il soft non ha la capacità di produrre senso e lavora su un numero limitato di insiemi univoci. La poetica della mente. Si è spesso sentito parlare di … _____ Sai dire quante strofe ci sono? Ma si tratta di un’etica delle leggi. G. Manacorda, La poesia è la forma della mente. Siamo noi che, per appropriarcene, l’abbiamo trasformata in un insieme di metafore: per dargli un significato, per fondare il senso. E questo vale anche per la poesia. Per una nuova antropologia, 2002) che, a sua volta, produce pensiero, che non può che essere poetico. E anche: è poesia quando porta in sé un segreto. L’inconscio, invece, scomparirà con noi, perché non è altro che un insieme di metafore, quell’insieme di metafore che noi usiamo nel disperato tentativo di capire chi siamo. ilari volti, che solo vedeva. [Segue da: Cos’è la poesia (argumenta ab auctoritate) – Parte I e Parte II] Tutto ciò che non è prosa è poesia; e tutto ciò che non è poesia, è prosa. In ambedue i casi, infatti, si perde la poesia. Ma oggi vogliamo sentire la risposta che diede il grande poeta Giuseppe Ungaretti in un’intervista del 1961. Nuove strade si aprono davanti a noi, se usciamo dal sentiero … Ciò che sto scrivendo in questo momento è «un testo lineare, cioè un testo rigidamente unidimensionale e unidirezionale, è una linea percorribile in un’unica direzione» (F. Antinucci, Summa hypermedialis: per una teoria dell’ipermedia, «Sistemi intelligenti», 1993, 2, p. 231), ma parla di testi (le poesie) che non sono lineari, non sono costruiti secondo la sequenza prima/poi. A complicare questa «mutazione genetica» dei poeti e della poesia, che, sempre secondo Marchesini, va ricondotta al periodo successivo agli anni Quaranta, stanno due atteggiamenti, quali la «poeticità privatistica» e «l'autoreferenzialità gergale». È un genere difficile da delimitare visto che i poeti d'avanguardia hanno sempre voluto superare i limiti della poesia. it. Antinucci dice che tra i due estremi della strutturazione lineare univoca del testo tradizionale e quello della completa assenza di strutturazione del dizionario/enciclopedia, l’ipertesto si colloca nel mezzo: «Vi è una certa strutturazione […] ma essa non è linearmente univoca» (p. 233). I cosiddetti problemi estetici sono del tutto inessenziali, temi per filosofi e letterati. Lei, artista, afferma che questa forma d’arte può permetterci di andare oltre la realtà, di osservare cose che comunemente non vengono considerate. Il poeta che parla ai poeti : elementi danteschi nella poesia italiana ed anglosassone del secondo Novecento. Se questo è vero si attenua la differenza tra pensiero razionale e pensiero non-razionale, e quindi è più evidente che il pensiero razionale è solo un sottoprodotto del pensiero scientifico: è il pensiero della tecnica, un pensiero strumentale, certo, ma che provoca grandi conseguenze. Questa indicazione ci porta a pensare che la poesia, in quanto attività della mente, è costitutiva, addirittura fondante o fondativa, di quell’essere che noi siamo. Tema Svolto: Scrivere in versi è il modo più elevato per esprimere i propri sentimenti. posa dimenticato, un bacio sopra. 2. "Quello che resta da fare ai poeti" afferma secco e perentorio nel testo “è fare la poesia onesta”. L’inconscio non c’è: siamo noi. Ed infatti lo storico e il poeta non differiscono per il fatto di dire l’uno in prosa e l’altro in … “Caminiti-Trimarchi” Santa Teresa Riva, I.I.S. La lingua, le generazioni e la poesia. Un esempio è la "antipoesia" di Nicanor Parra. scrivere 13. (Jean … Anche l’inconscio è solo il nostro modo di concettualizzare l’esperienza, anche quando non lo sappiamo perché si tratta di esperienze troppo precoci, quindi dimenticate; o perché si svolge al livello ‘cellulare’. Altri optano per l'insolito, come la poesia di … Se, come scrive Antinucci, «è vero che una singola ‘lettura’ […] di un ipertesto è un percorso non lineare, è proprio il fatto che nello stesso ipertesto sono possibili (‘attuabili’) un elevato numero di questi percorsi, tutti diversi tra loro, che ne definisce la sua struttura intrinseca come non lineare» (p. 232). Questa è una poesia del 1200 di Jacopo da Lentini. I corsivi servono a evidenziare che cosa è la poesia. La poesia può nascere da un semplice gesto, da un semplice evento e può trattare argomenti infiniti. In altre parole, un osservatore indipendente che guardasse allo stimolo esterno e allo schema dell’attività cerebrale, riconoscerebbe una somiglianza strutturale» (Descartes’ error, 1994; trad. Non è solo la musica ad avere una valenza poetica, in quanto la poesia può assumere un aspetto visivo e quindi formare delle immagini o persino accompagnarle. Sulla materia della mente, 1993, p. 244), sostiene che «la mente è nata sulla base di una nuova morfologia evolutiva» e precisa che «reintegrare la mente nella natura è possibile» (p. 246). Quel ‘sento’ è un atto di forza, esprime l’incontenibile violenza originaria della comunicazione artistica. Insomma, alla fine è sempre da Platone che derivano tutti quelli che vogliono negare alla radice la vitalità di quel ‘sento’. Ecco, secondo me la poesia indica tutto questo, e proprio tutto questo è l’unica cosa che non cambierà mai nel corso degli anni. Infatti «ogni opera di scienza è insieme opera d’arte» scrive B. Croce (Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale, 19286, p. 29). Il poeta di oggi però sta “vivendo una crisi”. Spesso, come si vede, si è i primi a produrre i guasti che in seguito si dovranno patire. Guardare alla filosofia da poeta è cosa … Cos'è un racconto Un racconto è una narrazione in prosa di contenuto fantastico o realistico, di maggiore ampiezza rispetto alla novella e di minore estensione rispetto al … Per le immagini dei sogni si può dire che siano metafore? Aisthánomai è un modo d’essere antropologico votato all’espressione di un sentire la cui prima conseguenza non è estetica ma etica in quanto rivolta agli altri perché partecipino (e reagiscano) al mondo che irrompe da quel sentire indipendentemente dall’‘estetica’. È un’idea di poesia in contatto con quel sentire originario che rappresenta la fonte dell’espressione e della creatività. La paura che la parola venga chiusa – sempre secondo Luzi – “in una rocca elevata contro il mondo” in contrasto con l’esigenza che sia lasciata “aperta verso l’avvenimento e il mutamento che sono le leggi interne della vita”, [4] è infondata se riferita all’indiscriminato rifiuto della cadenza metrica, che sola, anche se non da sola (e penso, ad esempio, all’ecart di Jean Cohen [5]) può distinguere la poesia dalla … “L’arte di fare versi o di rappresentare per mezzo delle parole cose e fatti con verità e bellezza …” [F. Palazzi, Novissimo Dizionario della lingua italiana, Milano, Ceschina 1957, p.852] 2. "Quello che resta da fare ai poeti" afferma secco e perentorio nel testo “è fare la poesia onesta”. In questa accezione il concetto di catarsi in ambito poetico comporta l’idea della continua trasformazione, quindi del continuo ripetersi di aisthánomai che, secondo Aristotele, viene portato in equilibrio proprio attraverso la catarsi: la tragedia «mediante una serie di casi che suscitano pietà e terrore, ha per effetto di sollevare e purificare l’animo da siffatte passioni» (Poetica 5-6, 1449 b). Che cos’è la poesia secondo Montale? Il Ministro Azzolina in visita al Majorana, Comprensivo “Anna Rita Sidoti” Gioiosa Marea, Comprensivo Galluppi Santa Lucia del Mela, Comprensivo “San Francesco di Paola” Messina, I.I.S. Ciò che va spiegato è quel «limita». 1990, p. 107). La poesia, infatti, è poesia perché suscita diverse emozioni che variano da persona a persona. Entra. L’affermarsi occulto della poesia, della sua modalità di pensiero, passa anche per i nuovi media? Qui Antinucci richiama la propria definizione di ipermedia. Tutte, infatti, si fondano su un unico principio: il principio della sostituzione di un’immagine con un’altra. Ce lo siamo chiesti tante volte. Troverai le biografie degli autori celebri, le poesie e i componimenti. Gap. L’ipotesi è che l’estetica nasca come una forma dell’etica, ma subito in modo estremo: la filosofia si preoccupa di sterilizzare la violenza della creazione rovesciando il significato di aisthánomai nel suo contrario. Ma oggi vogliamo sentire la risposta che diede il grande poeta Giuseppe Ungaretti in un’intervista del 1961. Pensiero, linguaggio e comprensione figurati, 2006, p. 3). La caratteristica principale di questo tipo di poesia è il linguaggio e lo stile sono molto semplici da comprendere e perciò adatto anche alle persone meno colte. E ciò, purtroppo, avviene perchè nel XXI secolo pochi sono i ragazzi e gli adulti che leggono o scrivono poesie. Il linguaggio della poesia è ricco di immagini, di rimo e di musicalità ed utilizza le parole in modo originale, arricchendole di significato. È, infatti, facile dimostrare che le poesie sono, tutte, ipertesti: la loro struttura non è lineare. Il concetto di catarsi tende a dare cittadinanza all’inevitabile manifestarsi di aisthánomai. Nell’insoddisfazione per le teorie dominanti nel secondo dopoguerra, forse si possono citare almeno due frasi di Benedetto Croce, che allora era comunque ancora vivo, attivo e molto influente: «In quanto è simbolo e segno, l’espressione prosastica non è parola, come per un altro verso non è parola la manifestazione naturale del sentimento, e sola parola è veramente l’espressione poetica», e, citando Giambattista Vico e Johann G. Herder, «La prima parola […] non fu un vocabolo da vocabolario, ma un’espressione in sé compiuta e, come in boccio, la prima poesia» (La poesia, 1953, pp. Altra idea era quella della rima: parole che, in qualche modo, finiscono XXI Secolo (2009). La poesia è la mappatura della mente di chi la scrive, la poesia è isomorfa: ha la forma della persona. Il problema diventa allora «come costruire strutture comunicative che siano il più possibile isomorfe alle strutture dei campi di conoscenza che esse devono veicolare» (p. 241). Il marxismo, per es., con György Lukács, ha sostenuto che la letteratura è uno dei riflessi della struttura economico-sociale, quindi non molto più di un documento utile per capire un certo periodo storico. “La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po’ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo”. L’11 aprile 1954 il poeta, in una lettera – a quanto pare ancora inedita – inviata a Vittorio Masselli, che si accingeva a curare l’ Antologia popolare di poeti del Novecento assieme a Gian Antonio Cibotto pubblicata l’anno seguente da Vallecchi, formulò un concetto di poesia con il quale mirava a coglierne l’essenza stessa. “Parole note: la poesia delle fiabe“: i grandi poeti raccontati ai bambini. Cos'è l'amore? Che cos’è la “poesia onesta” di Saba? L’affermazione di Leopardi: « il vero poeta è sommamente disposto ad esser gran filosofo, e il vero filosofo ad esser gran poeta» non fa saltare le distinzioni tra i due generi di ricerca. Qui si può solo osservare come – tra precettistiche medievali e rinascimentali, manierismi barocchi e razionalizzazioni classicistiche – forse con la sola eccezione del Romanticismo, in varie forme e con varie declinazioni non ci si sia troppo allontanati nel corso del tempo da un atteggiamento teso a disinnescare il perturbante (avrebbe detto Freud) contenuto in quel ‘sento’, più che riconoscerne la preziosa funzione di mantenere l’umanità in contatto con sé stessa, con la propria essenza. Se lo fanno, non sono più poeti, perché dal regno della necessità (senza la quale non c’è poesia) saltano nel regno dell’arbitrio ‘razionale’ per cui tutto è associabile a tutto – e a nulla, che è lo stesso. …Molto interessante l’articolo di Luca Chiarei che invita a riflettere sulla poesia, partendo da uno scritto di Franco Armonio. Tutti corriamo, ma c’è qualcuno che corre i cento metri in meno di dieci secondi. Non per caso il secondo dopoguerra si apre sulla domanda di Jean-Paul Sartre: che cos’è la letteratura? Il cervello-mente non copia dal vero, riscrive il vero, o ridisegna la struttura, la traduce (si ricordi l’importanza della traduzione) in circuiti neuronici, e lo fa continuamente e cangevolmente: noi non siamo la fotocopia della realtà, la interpretiamo costruendo immagini. Emotion, reason, and the human brain, 1994; trad. Questa obiezione ha fatto sì che sorgessero numerose altre teorie su base psicoanalitica, da Jacques Lacan a Francesco Orlando. Oggi è lunedì e parliamo di … Pertanto Gibbs metterà in risalto «il modo in cui gli aspetti metaforici della lingua rivelano la struttura poetica della mente» (p. 3). Alla ricerca di una (impossibile) definizione. Cos'è l'amore? COVID-19 … 2 – Che cos’è la poesia? Che ciò avvenga per via metonimica, ironica, ossimorica o altro non è essenziale: si tratta sempre di una sostituzione o, meglio, di una traduzione. Isomorfe, cioè omologhe. Scrivi un testo argomentativo di circa 150 parole dal titolo: «Pablo Neruda rievoca in una poesia la miste-riosa esperienza di diventare un poeta». - La poesia, signori miei, è il salto, il salto di un barbaro che ha fiutato Dio! Che cos’è il progetto “Parole note“? La parlamentare neozelandese 25enne Chloe Swarbrick, il 7 novembre 2019, mentre teneva un discorso sui problemi legati al cambiamento climatico, ha zittito un collega più anziano che l’aveva … Se lo chiedono da secoli poeti e filosofi e abbiamo raccolto le frasi più famose di autori celebri, scegli il tuo aforisma preferito e condividilo con la persona a cui vuoi più bene. Secondo te perché è una poesia? Salvia che aveva nome nella radice di “salvare” e di “salus”, salute, ma anche salvezza. dove essere quello che non sei. Viva soddisfazione è stata espressa dal dirigente Stello Vadalà: questa “fotografia” statistica è la conferma che quella seguita in questi anni è la strada giusta. Questo significa che è molto ampio lo spettro della loro polisemia; il che fa la radice della poesia, e la differenza della metafora poetica dalla metafora di uso comune: i poeti attingono alla metafora onirica e la portano nel mondo reale. Quindi, se il sistema delle metafore ‘naturali’ è dato, i poeti non devono necessariamente inventare nuove metafore, anzi, forse è bene che non lo facciano (non è la novità ciò che conta). di poesia, usata anticam. (S. … nel verso e anche in prosa: Ma qui la morta poesì resurga (Dante). Prosa 1, 1987; trad. E, soprattutto, non equivale ancora ad avere una mente che pensa per immagini. N egli anni Ottanta a Roma un gruppo di giovani poeti, scrittori, artisti aveva preso a riunirsi a Sant’Agata de’ Goti: avevano già intuito lo scollamento tra arte e pubblico, in particolare tra poesia e pubblico. Il progetto di quest’anno è invece dedicato ai bambini. La poesia non lo è. Ma vorrei andare più in là: la poesia non somiglia solo a un ipertesto; forse, e ancor di più, somiglia a un ipermedia, perché, pur essendo un testo, «mutua da altri media non testuali l’organizzazione strutturale della comunicazione». Secondo te perché è una poesia? La poesia, quindi, è la forma della mente (cfr. Un ipermedia sta a un campo di conoscenze come la poesia sta al campo della mente. Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Un nome. 1 – Premessa Eugenio Montale non ha lasciato nessuna trattazione organica sulla poesia e sul fare poetico.Ha lasciato invece un considerevole numero di articoli pubblicati nel tempo su giornali e riviste, parte dei quali – i più importanti – sono stati raccolti da Giorgio Zampa in un volume che può ritenersi la summa del pensiero poetologico del più grande poeta italiano del Novecento. Władysław Broniewski - Vi svelo un segreto: non leggiamo la poesia perché è bella. Al computer si lavora per icone, e i passaggi sono tutti non-logici: io sovrappongo l’immagine di una stampante a un’immagine che rappresenta un testo, e il testo viene stampato. Direi che è un insieme di contenuti che trovano espressione nei termini di una cosa diversa da loro, appunto in una metafora. Problematica della lirica, in Lo smalto sul nulla, 1992, p. 28). «Che cos’è la poesia». Sciascia Fermi Sant’Agata Militello, 7° Concorso Internazionale di Poesia “S. Ci aiuta a scavare a fondo nel nostro cuore e prova a lasciare un segno, un segno che servirà per il resto della nostra vita. Anche la poesia lavora con un numero limitato di insiemi, ma polisemico. Libri e autori del secondo Novecento (Le Lettere, 1999), Poeti e scrittori contro la pena di morte (Le Lettere, 2001), l’edizione completa delle poesie di Maurizio Cucchi (Oscar Mondadori, 2001) e, insieme a Paolo Fabrizio Iacuzzi, il Dizionario della libertà (Passigli 2002), con interventi Todorov, Yehoshua, Adonis, T.B. Poesia, terzo paesaggio?, rubrica a cura di Laura Pugno [Questa rubrica, o meglio inchiesta, Poesia Terzo Paesaggio?, nasce dal desiderio di entrare in dialogo con altri poeti, scrittori e chissà, in futuro, anche artisti, chiamati a rispondere a un identico questionario. E forse oggi lo possiamo provare grazie alle più recenti neuroscienze, proprio sulla base di quella dimensione biologica cui alludeva il medico G. Benn. Più d’una risposta incerta è stata già data in proposito. La strofa sono … Se le cose stanno così, dobbiamo accettare che esiste una via d’uscita dal nichilismo: siamo fatti in modo da non poter non fondare valori. Antinucci dimostra come le immagini (per es., un grafico) siano multidimensionali e istantanee, e consentano una rete d’interconnessioni multiple, e siano, quindi, tendenzialmente più isomorfe di un testo linguistico. Anch’io la disprezzo, scrive Lerner, nonostante la mia esistenza ruoti intorno a lei, e non la vivo come contraddizione perché la poesia e l’odio che provo per lei sono inestricabili. R.W. Questi concetti possono comportare il tramonto del pensiero negativo: «Una nuova concezione scientifica della mente, basata sulla biologia, – prosegue Edelman – può contribuire ad orientare la filosofia verso una visione più fiduciosa della vita» (p. 244). Tutti respirano, e poi c’è qualcuno che sente il ritmo del respiro. Che cos’è la poesia? Ma ci vuole poco a rendersi conto che il meccanismo base della conoscenza per immagini è analogico fino al punto di essere metaforico. Se così è, se quindi aisthánomai pone il problema del controllo della violenza, siamo subito in una dimensione etica: come governare quella violenza, quel ‘sentire’ originario, quel ‘modo di conoscere’ tanto inquietante? Un nuovo primato quello del Majorana che ormai con i suoi 6 indirizzi di studi conta più di 1500 allievi. Il poeta svolge un lavoro molto minuzioso, il labor limae, e cerca di mettere in evidenza anche una semplice parola conferendole significati molto profondi. it. I poeti, è ormai chiaro, accostando immagini in modo creativo, rifanno sempre e di nuovo il percorso originario che ha creato la mente, spazio virtuale necessario all’uomo per inventare il senso: questa è stata precisamente l’arma che la nostra specie si è creata per vincere la sfida della selezione darwiniana. Non è un caso se Freud si sentiva un traduttore. Esso serve a tradurre gli stimoli o gli avvenimenti in simboli o concetti interni, poi, partendo dai nuovi concetti prodotti, a ritradurli in processi esterni» (L’homme neuronal, 1983; trad. meglio lo hanno detto i poeti. Gibbs esplora il confine tra l’uso comune del pensiero metaforico e l’uso creativo, e dice che «non è creare nuove categorizzazioni dell’esperienza quello che fanno innanzitutto i poeti, bensì parlare in modi nuovi delle implicazioni metaforiche delle mappature concettuali comuni» (pp. È, ancora una volta, la situazione della poesia, che può essere letta partendo da qualsiasi punto perché ogni punto si irradia sugli altri, e li tiene insieme. […] Non si sceglie di esprimere la rabbia nei termini del giardinaggio o della spesa alimentare, ma usando espressioni come sbottare, diventare paonazzo, esplodere, e così via» (p. 8). Con la poesia si esprimono sentimenti e realtà che rispecchiano la visione del mondo e la sensibilità di chi scrive. Non è necessario leggere il testo della poesia, osserva l’immagine e rispondi alle domande. (Robert Fitzgerald) Far poesie è come far l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa. La prima considerazione è che la conoscenza di una cosa sembra avere la forma della cosa che si conosce, esiste una somiglianza strutturale. un inferno polare la città - l'aprirsi, lungo il muro, di una porta. 1995, p. 159). Ogni poesia è infatti accompagnata da un brano originale. Ma se i contenuti che ci fanno gioire o soffrire sono solo metafore forse l’inconscio come tale non esiste. Se da una singola poesia si passa a un libro di poesie, il discorso si fa ancora più chiaro: un libro di poesie si può leggere a partire da qualsiasi poesia collegandola a qualsiasi altra, cosa che non si può fare con un racconto, inevitabilmente lineare. (Carl Sandburg) Muoiono i poeti ma non muore la poesia perché la poesia è infinita come la vita. C’è gente che … Con conseguenze sulle arti incalcolabili e non ancora esaurite. Poesia. O forse dovremmo dire che copiamo dal vero, ma ogni cervello, ogni mente, ha la sua ‘mano’ e quindi la sua copia (in qualche modo una rappresentazione disposizionale è già un manufatto umano, per quanto interno e invisibile, ma chissà se è già immateriale come la mente) non è che una metafora, cioè arte.

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