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Una delle più clamorose fu l'arresto, effettuato dalla Questura, di alcuni esponenti antifascisti che, nel luglio precedente, alla caduta di Mussolini, avevano costituito un "fronte antifascista di unità d'azione". Ghisellini, federale fascista di Ferrara, ucciso dagli stessi fascisti, divenne, già durante la guerra civile, ma soprattutto nei decenni successivi, una realtà indiscutibile, anche perché costantemente sostenuta dall'intero schieramento antifascista con il massiccio appoggio dell' "intellighentia" resistenzialista. Attraverso il loro rappresentante "ufficiale", Ermanno Farolfi, riuscirono però a smuovere gli esponenti del restante antifascismo ferrarese. 1930 - Ettore prende il comando della 120^ legione M.V.S.N. 2005 – Agosto, Araceli Ansaldo (95 anni compiuti) e la figlia Jolanda son presenti in Ravenna alla solenne rievocazione commemorativa di quel triste 24 Agosto 1943, quando Ettore Muti venne colpito a morte. Tutti i partecipanti all'incontro furono arrestati immediatamente dopo l'uccisione di Ghisellini. 24, 28-29): «Quella sera un nuovo personaggio si aggiunge ai prigionieri: è don Tullio Calcagno che a Cremona, nella tipografia di Roberto Farinacci, stampava "Crociata Italica", un settimanale attorno al quale riuniva quei sacerdoti che avevamo aderito al fascismo repubblicano. "Era una versione che faceva comodo a tutti. Tutti temevano quello che, infatti, sarebbe poi accaduto: e cioè che la scomparsa di Ghisellini avrebbe lasciato campo libero agli estremisti. Da fedeli esecutori degli ordini di Mosca, essi intendevano condurre una loro "guerra privata" puntando esclusivamente alla realizzazione dei presupposti necessari perché l'Italia, a guerra finita, potesse diventare una delle tante "repubbliche sovietiche". Dal 1925 e fino all'anno della sua morte, Gentile ebbe la dilezione scientifica della ''Enciclopedia italiana'', alla cui realizzazione chiamò a collaborare intellettuali italiani di valore, al di fuori di ogni idea politica e nel pieno rispetto del loro lavoro. Il "tribunale" tornò quindi a riunirsi per decidere le dieci condanne a morte. Una tranquillità senz'altro irreale, carica di tensione, ma che, in ogni caso, non veniva rotta da colpi di rivoltella e da raffiche di mitra. Solaro si presentò poi alla Caserma Cernaia, che era stata sede della Brigata Nera 'Ather Capelli', della quale Solaro, come Federale, era stato comandante, e che è situata, si può dire, a pochi metri da Corso Vinzaglio; qui vennero scattate fotografie, fra cui quella che pubblichiamo. nulla di strano in cotanta menzogna, visto che detto signore era stato uno dei giudici del cosiddetto tribunale che aveva (sic!) trasporta il corpo il corpo di Muti all’ ospedale militare del Celio di Roma. La tensione era al colmo, "nessuno", ci ha raccontato un anziano sacerdote che visse intensamente e dolorosamente quelle tragiche ore "ebbe la freddezza e la presenza di spirito di valutare la situazione e di comprendere che le pallottole esplose contro Ghisellini avevano degli obiettivi ben precisi: rompere la tregua esistente e spingere i fascisti a una incontrollata rappresaglia; costringere gli antifascisti non comunisti ad accettare la guerra civile con tutte le sue crudeli conseguenze. Pagliani e Vezzalini giunsero a Ferrara poche ore dopo, nel tardo pomeriggio del 14 novembre. RASORI Don Giuseppe, parroco di San Martino in Casola (Bologna), ucciso la notte sul 2 luglio 1945 nella sua canonica, sotto accusa di filo-fascismo. Invece si scatenò, proprio come i comunisti avevano voluto con fredda e calcolata determinazione, e come poi ammetteranno solo quaranta anni dopo, una rappresaglia che ancora oggi viene ricordata come la "lunga notte" della città estense. Salvatore Frau : Carabiniere alla stazione Maccarese. ampiamente meritata. 1936 – Ettore viene nominato capitano per meriti. E sono stati gli stessi comunisti, nel 1985, a confessarla: furono loro infatti a uccidere Ghisellini per scatenare la rappresaglia e la guerra civile. Questo è un fenomeno rimasto unico nella nostra storia, e accadde nell'ultimo periodo del secondo conflitto mondiale, quando le truppe angloamericane risalivano la penisola italiana. L'interno dell'automobile portava evidenti i segni di almeno sei pallottole ed era tutto chiazzato di sangue. - Muti quale membro del Gran Consiglio il 23 Luglio viene richiamato d’ urgenza a Roma. L'indomani, domenica 29, nelle prime ore del pomeriggio si aprì ad un certo momento lo sportellino della cella dov'erano rinchiusi i tre camerati e si affacciò una bieca figura di partigiano comunista, il quale disse con compiacimento: 'I1 vostro Solaro è stato impiccato poco fa e la stessa sorte subirete anche voi tra breve'. Qui è in azione un "tribunale del popolo" che sottopone a un processo sommario i due "criminali di guerra" e, tra le urla e gli insulti di una folla scatenata, li condanna a morte, Borsani e don Calcagno vengono caricati nuovamente sul camioncino, che percorre poche decine di metri di un largo viale dritto, alberato, per fermarsi in piazzale Susa. Sembra ormai accertato, sulla base delle dichiarazioni rese da Vero Marozin in sede processuale ("Quel giorno - 30 aprile 1945 - Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: "Fucilali, e non perdere tempo!") I Govoni, infatti, non sospettavano lontanamente di essere già tutti in "lista". Quattro volte al giorno, con puntuale regolarità, usciva o rientrava nella sua abitazione. Ma la rappresaglia questa volta, non ci fu. Si compiva così, fino in fondo, il diabolico disegno comunista. La sua vita fu la storia di una conversione o di una tradizione? Tutti erano certi che i fascisti, esasperati, avrebbero vendicato il loro federale. Da giorni ogni comunicazione col loro comando era venuto meno e lo sfaldamento del loro apparato militare era sotto i loro occhi; così le blandizie di un CLN che offriva garanzie senza essere in grado di garantirle ne carpì l'ingenua buona fede. "Il signore si stava infilando i guanti attraversando la strada. In realtà, la vicenda di questo settimanale e del movimento ad esso collegato è la testimonianza di un problema reale e di un malessere ampiamente diffuso nel clero dell'Italia centro-settentrionale e fra numerosi cattolici. Il congresso doveva iniziare la mattina del 14 novembre. Negli anni sessanta il Ministero del Tesoro accolse infatti la richiesta di Luisa Pansini, madre di Luisa Ferida, di poter riscuotere una pensione con i relativi arretrati. In altri tempi pare che gli scampati ad un'esecuzione capitale venissero graziati; ma questo non fu il caso di Solaro, i cui carnefici si affrettarono a ripetere l'operazione con un ramo più robusto, e questa volta, per loro, la cosa andò bene. E sono stati gli stessi comunisti, nel 1985, a confessarla: furono loro infatti a uccidere Ghisellini per scatenare la rappresaglia e la guerra civile. Gli italiani del centro e del nord Italia (la RSI, inizialmente, giunse a comprendere 65 province con un totale di circa 40 milioni di abitanti), storditi dal succedersi di tanti drammatici avvenimenti cercavano solo, nella loro assoluta maggioranza, di vivere o di sopravvivere, nella speranza di una rapida soluzione del conflitto ormai in pieno svolgimento sul territorio nazionale. Poiché i rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale erano in ritardo, Schuster invitò Mussolini ad accomodarsi nel suo salottino e questi, forse per rompere l'imbarazzo della situazione, di sua iniziativa disse di essere sempre stato leale difensore dei Patti Lateranensi e di non avere approvato gli eccessi di «Crociata Italica» e di don Calcagno. A Ferrara! Io e "Barbison" abbiamo avuto lo stesso pensiero: che fosse un poliziotto in borghese. Questa impostazione diede i suoi frutti: i comunisti giunsero a controllare direttamente l'80 per cento di tutto lo schieramento partigiano e, salvo rare eccezioni, a imporre la loro volontà alle altre formazioni sia in campo politico sia in campo militare. I tedeschi avevano, a loro volta, intavolato trattative col CLN, tendenti soltanto ad ottenere il ripiegamento indisturbato dei loro reparti dalla frontiera alpina, e, per ottenere lo scopo, avevano concentrato al Vallino, scalo commerciale della stazione di Porta Nuova, alcuni vagoni carichi di esplosivi con la minaccia di farli saltare qualora i patti non fossero stati conclusi ed osservati. Allora risuonò nitida la voce di Arlotti che, rivolto all'avvocato Zanatta, pronunciò in stretto dialetto ferrarese una frase, intraducibile letteralmente, ma che significa: "Togliamoci di mezzo al più presto, che ci è andata ancora bene". La Federazione era già piena di iscritti e di militi a conoscenza del fatto che il federale, la sera prima, non era giunto a casa. I condannati ignorarono fino all'ultimo momento la sorte che li attendeva. Al di là del colore politico, una sola tinta si presta a connotare il racconto, il rosso del sangue dei martiri di tutti i tempi, assieme al bianco dell’innocenza, il verde della speranza. Il 1930, invece, può essere considerato ragionevolmente l’ultima classe coinvolta nella guerra partigiana o ... altre fonti per rendere più completo l’elenco di queste due categorie di caduti. Nessuno disse loro che stavano per essere fucilati. Molta gente ne è ancora convinta." Dopo circa mezz’ora viene deportata al Campo anche la cognata e i partigiani, senza testimoni, possono finalmente procedere rubando le merci dal negozio e tutti i beni della famiglia presenti in casa. Ma tanta tranquillità non poteva essere bene accetta dai comunisti. Durante il ventennio, poi, il Ferrarese. Eppure, fin dal tempo della guerra civile, la verità sulla eliminazione "programmata" di Ghisellini era emersa in almeno due occasioni. (Gruppi Universitari Fascisti). "Il nome non lo ricordo proprio, ma se lo ricordassi non lo direi. Era una giornata limpida, tersa, allora non c'era lo smog e -incredibile a dirsi- dalla piazza del Duomo si riusciva a vedere la cerchia delle Alpi, quella del 20 Ottobre 1944, allorchè una formazione di circa quaranta quadrimotori americani del tipo B 24 e B 27 comparvero nel cielo della città, contemporaneamente al suono delle sirene d'allarme. In questa circostanza apprende la notizia della morte di sua figlia e, nonostante il tremendo peso che aggrava il suo cuore, ritrova dentro casa la moglie prossima alla follia. I due corpi furono pochi giorni dopo gettati in una foiba. Norma Cossetto. Il capo dei soldati prigionieri era un ragazzo ventiduenne, con gli occhiali, quasi timido che, per quanto privo di esperienze del genere aveva voluto la stesura concordata di un atto ufficiale di resa contenente garanzie per i militari sconfitti. ", domandarono alcuni. Verso mezzanotte questo "tribunale" emise il suo verdetto: morte per trentasette antifascisti ferraresi. Noi eravamo a un passo da lui. Poco dopo le nove eravamo a casa del comandante. ", mentre non cessa di essere un paradosso, fedele riflesso della controversa personalità di Bombacci, che, mentre il suo corpo cade attraversato dalle pallottole dei partigiani socialisti, grida: "Viva il Socialismo!". Addirittura ,qualche mese prima, un reduce ferito al fronte ed in convalescenza a casa ( per inciso lo stesso che avrebbe poi effettuato la desistenza dall'allarme lasciando allontanare quatto quatto l'unico fuggitivo dalla strage) che si sposava, li aveva invitati al proprio matrimonio. C'era chi voleva morto Tizio, e chi voleva morto Caio. La riunione terminò infatti con un accordo che i dirigenti del PCI non avrebbero mai sottoscritto, poiché escludeva in partenza la possibilità di una lotta armata tra fascisti e antifascisti nella provincia di Ferrara. La ragazza ha dato la mano al compagno, che si è tolto il cappello: abbiamo capito che era lui. Tullio Calcagno era nato a Terni, da una famiglia povera, il 10 aprile 1899; era entrato in seminario a dieci anni e a soli venticinque, nel 1924, era già divenuto sacerdote e parroco della cattedrale della sua città natale. Il fascismo repubblicano ferrarese giunse così a contare circa quindicimila iscritti (solo Roma, Milano, Genova e Bologna ne ebbero di più) e oltre diecimila giovani volontari nelle forze armate della RSI. La mattina dopo siamo ritornati sul posto, io e "Barbison" in tram, gli altri due in bicicletta con la ragazza. Fede Arnaud era nella Xa Mas quando il 18 febbraio del '44, a Cuneo, la banda partigiana di «Mauri» cattura il tenente di vascello Betti, il sottotenente di vascello Cencetti, il guardiamarina Federico Falangola e un marò, tutti del «Maestrale» che sta completando l'addestramento per trasferirsi - cambiando il nome in «Barbarigo» - sul fronte di Nettuno. Questo non toglieva che il loro addestramento e la loro disciplina fossero militarmente duri. Due di noi hanno preso il tram, altri due la bicicletta. Ministro dell' lstruzione nel primo governo Mussolini (ottobre 1922 - giugno 1924), attuò una radicale riforma della scuola italiana, dall'asilo all'università. Giunse così il 15 novembre. Il fatto è che il Ferrarese aveva sempre costituito, fin dal lontano 1920, una delle roccheforti del fascismo: guidato da Italo Balbo il movimento delle camicie nere era dilagato nella provincia e, nell'ottobre del 1922, la città estense e il suo circondario contavano oltre diecimila squadristi e ben sessantamila lavoratori (in gran parte braccianti) inquadrati nei sindacati nazionali dipendenti dal PNF. tutta una serie di vendette, in quelli che ormai sono definiti "i giorni dell'odio"; in proporzione al numero degli effettivi, il S.A.F. Fatta eccezione per gli infuocati giorni dell'armistizio, durante i quali si verificarono numerosi scontri tra le truppe tedesche e isolati reparti italiani, i mesi dell'autunno e inverno 1943-'44 registrarono solo sporadici episodi di resistenza armata contro i tedeschi e contro i fascisti. Cominciava forse tardivamente a pentirsi per la sua accidia, ma la frittata era già stata fatta! Pertini, oltretutto, si rifiutò di leggere il memoriale difensivo che Valenti aveva elaborato durante i giorni di prigionia, nel quale erano contenuti i nomi dei testimoni che avrebbero potuto scagionare i due attori da ogni accusa. L'organizzazione rossa bolognese era agli ordini di un notissimo capo comunista. Le vicende del dopoguerra la coinvolgono a tal punto che, fin dal 1921, s’iscrive al Fascio di Combattimento di Roma; il 19 ottobre 1922 prende parte al congresso che si svolge a Napoli e il 28 ottobre la ventenne Piera è a capo di un gruppetto di venti donne che formano la “squadra d’onore di scorta al gagliardetto” e con loro partecipa alla Marcia su Roma. Sono anni difficili attraversati da un filo rosso di omicidi come testimonia, ad esempio, il delitto del Commissario Salemi messo a tacere dalla misteriosa “Pistola Silenziosa”. La federazione fascista era giunta a contare oltre 20.000 iscritti; altri 50.000 milanesi si erano arruolati nelle forze armate della RSI. Ma tanta tranquillità non poteva essere bene accetta dai comunisti. Il ponte, in quel periodo, era presidiato costantemente da un posto di blocco della Guardia Nazionale Repubblicana. VIAN Don Gildo, parroco di Bastia (Perugia), ucciso dai partigiani comunisti il 14 luglio 1944. sforziamoci di capire pertanto che la guerra è finita, chi ha vinto ha vinto nonostante tutto, smettendola di annientarci. Ogni anno, una piccola cerimonia celebrativa riunisce chi non ha dimenticato : sono presenti le autorità locali ma nessun papavero, sino ad oggi, è venuto mai da Roma, nessun politicante ha mai partecipato ufficialmente. La tragedia, invece, esplose incontenibile e furono i comunisti a provocarla. Il corpo del maggiore Ghisellini venne ritrovato verso le dieci del mattino del 14 novembre 1943. ERRANI Don Giovanni, cappellano militare della GNR, decorato al vm., condannato a morte dal CNL di Forli, salvato dagli americani e poi deceduto a causa delle sofferenze subite. Il rispetto della disciplina era considerato fondamentale ed il Generale di Brigata Piera Gatteschi Fondelli, a cui era stato affidato il comando delle 6.000 donne, aveva personalmente elaborato un regolamento comportamentale. Un attimo prima di sparare ho dato ancora un'occhiata al tipo che mi era sembrato un poliziotto, ma non si era mosso di un passo. 2 - 31 Gli italiani del centro e del nord Italia (la RSI, inizialmente, giunse a comprendere 65 province con un totale di circa 40 milioni di abitanti), storditi dal succedersi di tanti drammatici avvenimenti cercavano solo, nella loro assoluta maggioranza, di vivere o di sopravvivere, nella speranza di una rapida soluzione del conflitto ormai in pieno svolgimento sul territorio nazionale. Ma nulla del genere era mai avvenuto. Ma i comunisti non avevano interesse, data la violenza della rappresaglia che aveva gettato nel lutto tutto il Ferrarese, ad assumersi la responsabilità morale dell'uccisione di Ghisellini. Il loro nome nacque dall'insegna che era posta all'ingresso del comando di reparto a Milano: Allevamento Volpi Argentate del Dottor De Santis (colonnello che comandava il servizio, vera identità Tommaso David). Giovanni Gentile ebbe solenni onoranze funebri in Santa Croce, a Firenze, dove per ordine di Mussolini - venne sepolto nella cappella a sinistra dell'altar maggiore. Tra il primo e il 4 ottobre Norma, legata nuda ad un tavolo, fu sottoposta a sevizie e stuprata dai suoi carcerieri. E così finì il tentativo di un perseguitato di difenderne altri, in quel momento molto più che perseguitati. Non nei fascisti, che non leggevano l'Unità clandestina ne ascoltavano, allora, i notiziari delle Nazioni Unite, ne tra i comunisti che non avevano alcun interesse a far sapere che Ghisellini l'avevano ammazzato loro e non i fascisti. Poco tempo dopo anche la sorella Lidia fu arrestata e dopo un lungo interrogatorio rilasciata con la minaccia di venir nuovamente arrestata. Ma nulla del genere era mai avvenuto. Fu subito chiaro che Ghisellini aveva preso a bordo qualcuno lungo la strada tra Ferrara e Casumaro: il suo assassino o i suoi assassini. Localizzati i partigiani si fa catturare e condotta davanti al loro capo, esegue un perfetto saluto romano. Eugenio Facchini, poi, non venne "giustiziato a colpi di pistola nella stessa sede del GUF in via Zamboni". Ottimi conoscitori di quella tecnica della guerra civile da loro perfezionata in decenni di esperienza in tante parti del mondo, i comunisti non esitarono un solo istante ad applicarne ferocemente i dettami, pur di frantumare la situazione di quasi normalità stabilitasi dopo l'8 settembre nei territori della RSI e che non giovava assolutamente ai loro piani. Diremo soltanto che il compito di rottura venne affidato a esigue squadrette terroristiche, guidate e composte molto spesso, da elementi slavi, infiltratisi nel nostro territorio durante i 45 giorni del governo Badoglio, o da russi fuggiti dai campi di concentramento nei giorni dell'armistizio. Alle cinque del pomeriggio cinque individui, mai identificati esattamente, si presentano al palazzo di Giustizia con documenti del CLNAI che li autorizzano a prelevare Borsani per trasferirlo "in altro luogo". Il CLN clandestino bergamasco disapprovò quell’azione), (3) Sofia Giugno 1928 Mio caro Beppino….la grande stima che ho di te e che tu mi hai fatto concepire della tua sposa….. f.to Angelo Roncalli, (4) Istambul 29 febbraio 1944 Ottima signora Gilda….la tristezza per le notizie di Peppino, che tra i figlioli suoi era il mio prediletto …f.to Angelo Roncalli. Nove di questi vennero uccisi nel centro della città e due sugli spalti delle antiche mura estensi. I tedeschi avevano bloccato nel Sud l'avanzata angloamericana, deportando in Germania oltre 600 mila soldati italiani e occupato saldamente tutti i gangli vitali del nostro territorio. Consentiva ai fascisti di nascondere all'opinione pubblica che anche in provincia di Ferrara era iniziata la resistenza attiva contro il regime, e ai comunisti di defilarsi e di agire più liberamente nella clandestinità. I familiari delle vittime così come i testimoni oculari sono tacciati di essere dei nostalgici del Fascismo e né i giornali né gli autori di storia locale concedono cittadinanza a simili storie. Ricordo che recava a bordo almeno tre uomini in divisa della Guardia Nazionale Repubblicana, nessuno di noi pensò, e nemmeno sospettò, che quei tre, o quattro, "camerati" fossero in realtà dei terroristi comunisti, una categoria che fino a quel momento, nel Ferrarese, non si era mai sentita nominare, e che, nell'automobile, magari nel bagagliaio, ci fosse il cadavere del federale di Ferrara. Il comitato di Liberazione , in acronimo CLN, avrebbe dovuto essere il braccio politico del movimento partigiano armato, gerarchicamente superiore alle brigate in armi; ma erano tempi in cui la confusione era una costante, per cui la forza bruta collegata alla sete di vendetta annullò una subordinazione che, nei fatti, si rivelò una pura e disattesa formalità; e vedremo purtroppo con quali conseguenze. Le spoglie, sempre col cappio al collo, vennero legate ad uno dei traversini che sorreggono la copertura dei camion, e in bocca al 'giustiziato' fu introdotto un mozzicone di sigaretta. Quando Mussolini viene deposto nel luglio '43 e liberato dai tedeschi un mese dopo, il partito fascista crolla. Cfr. Nel 1998, Valerio Longa, compagno d’armi di Gino, lancia l’appello per la beatificazione. SPINELLI Don Emilio, parroco di Campogialli (Arezzo), fucilato il 6 maggio 1944 dai partigiani sotto accusa di filo-fascismo. Conseguenza fu che Solaro venne condannato a subire, a sua volta, l'impiccagione nello stesso sito di Corso Vinzaglio.La radio, alle ore 13, aveva dato notizia della condanna, aggiungendo che alle 14 avrebbe avuto luogo l'esecuzione insieme a quella di altri tre fascisti; ma all'ultimo momento il supplizio venne riservato al solo Solaro. Fra gli edifici centrati in quella tragica mattina ci fu la scuola elementare Francesco Crispi : fu letteralmente polverizzata. Vestiva sempre in borghese ed effettuava i suoi spostamenti in città usando sempre il tram. Una prova, comunque, che l'uccisione del federale è stata compiuta dai comunisti esiste ancora. E a commento della pubblicazione, l'autore raccontò anche come era arrivato a rintracciare quel documento: "... (ci) siamo arrivati seguendo una debolissima traccia fornitaci da un anziano ex comunista ferrarese che, terminata la guerra civile, preferì abbandonare le file del PCI. Le "Volpi Argentate" e gli altri reparti dove trovavano impiego le reclute Secondo il decreto firmato da Mussolini, i compiti delle ausiliarie (che dovevano essere italiane, ariane, di età fra i 18 ed i 45 anni) erano modesti: pulitrici e cuciniere, dattilografe, infermiere, telefoniste. Gli attentatori lo attesero lungo la strada e gli spararono alle spalle. Naufragata ogni speranza di un pacifico trapasso di poteri, fu stabilito il ripiegamento delle forze fasciste, che vennero concentrate nella Caserma Bergia della GNR, in Piazza Carlina; la colonna partì nella notte verso la Lombardia. La voce, a dire il vero, non trovò molto credito. Erano le ultime ore per i diciassette rinchiusi nel casolare di campagna e i registi di quel drammatico dramma di sangue si incaricarono di far confluire sul posto un buon gruppo di "comparse", della loro stessa specie, per compiere collettivamente un rituale sanguinario degno delle più orripilanti celebrazioni sataniche. "Il signore si stava infilando i guanti attraversando la strada. Fu ucciso con otto revolverate la mattina del 18 dicembre 1943, a pochi passi di distanza dalla soglia della sua casa. 1953 – Carlo Ettore in Aprile viene in Italia dalla nonna Celestina Muti e le sorelle di Ettore, Linda e Maria. Nel 1925 fondò l'lstituto Fascista di Cultura e il 21 aprile dello stesso anno scrisse "Il Manifesto degli intellettuali italiani fascisti", che provocò la rottura definitiva con Benedetto Croce. In un suo libro dal titolo Uno dei centoventimila (Edizioni La Pietra, Milano), Spero Ghedini raccontò: "II gerarca fu infatti giustiziato dai partigiani e non ucciso dagli stessi fascisti in dissenso con lui, tesi lasciata circolare per diversi anni senza che nessuno intervenisse per smentirla. Tutta l'esperienza di Giuseppe Solaro, fino all'estremo sacrificio, affrontato con una serenità e una fierezza che hanno del sovrannaturale, è un fulgido esempio di fede, di passione italiana. Il ponte, in quel periodo, era presidiato costantemente da un posto di blocco della Guardia Nazionale Repubblicana. "Perché oggi sono cadute le motivazioni che consigliavano di mantenere il riserbo e perché s'impone l'esigenza di ristabilire la verità storica". Mentre stavo lì, cercando di ricomporla, una signora si è avvicinata e mi ha detto: "Signorina non le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch'io"» », (Dal racconto di Licia Cossetto, sorella di Norma). 2.681 nomi | Sergio Pedemonte - Academia.edu Academia.edu is a platform for academics to share … L'accusa si dimostrò infondata al vaglio di prove e testimonianze, e lo stesso Vero Marozin, capo della Brigata partigiana responsabile della sua morte, ebbe a dichiarare, nel corso del procedimento penale a suo carico per quell'episodio: «La Ferida non aveva fatto niente, veramente niente».

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