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il gruppo in psicoanalisi

E’ inconscio nel senso che è parte del tessuto della psiche, ne forma la struttura stessa ed è costituito dalla tradizione e la storia da un lato, e da una presenza reale di un padre e di una madre. Per una psicoanalisi nelle istituzioni. L’analisi mediante il gruppo ha come rappresentante principale Foulkes che pose come principale tecnica di lavoro nel gruppo, l’analisi attraverso il gruppo (by the group), per mezzo del processo che si attua dalla matrice di base per evolvere in quella dinamica. A quale forza potremmo attribuire meglio questa funzione se non a Eros, che tiene unite tutte le cose del mondo?” (Freud, 1921, p. 282). “la genesi delle simbolizzazioni affettive”. Da questo deriva la teoria bioniana del contenitore/contenuto secondo la quale il soggetto (contenuto) all’interno del gruppo (contenitore), tramite processi di crescita e soluzione armonica delle relazioni, riesce a rielaborare elementi beta (grezzi, protomentali) trasformandoli in alfa (elementi ricostruiti, adattati alla realtà, pensati e resi accettabili dall’individuo). Che cosa è il gruppo di psicoanalisi multifamiliare per gli operatori? ISBN 978-88-8112-795-5. I Disturbi di Personalità del Cluster "A", I Disturbi di Personalità del Cluster "C", Il Momento di Crisi Personale come Risorsa Evolutiva, TrasCorrendo l'esistenza: Verso il recupero del proprio ritmo, La dimensione meta del contenimento, un dialogo tra contenuto e contenitore, Procedure valutazione incapacità matrimoniale. Il concetto di doppia referenza, proposto da Fornari (1976) , offre una lettura relazionale dell’inconscio. L’analisi in gruppo si pone in rapporto di totale continuità teorica con la psicoanalisi di Freud, ne accetta integralmente i principi e la tecnica negando la specificità psicologica al gruppo considerandolo solo un luogo “altro” dove praticare la psicoanalisi di singoli individui. , (a cura di) ” in Psicologia clinica. I fenomeni allo stadio protomentale sono contemporaneamente, somatici e psichici. Secondo Foulkes, il progetto terapeutico di una gruppoanalisi è simile alle altre psicoterapie quanto alla catarsi, al transfert, ai processi di identificazione e controidentificazione, differenziazione e di proiezione; tuttavia nella situazione di gruppo agiscono alcuni fattori terapeutici che si possono ritenere specifici di un gruppo. Per concedere una panoramica completa ed aggiornata sul concetto di gruppo, contestualizzando le sue peculiarità sviluppatesi nel tempo all’ interno di una prospettiva psicodinamica, non si possono di certo ignorare i contributi psico – gruppoanalitici di S. Freud. Catherine Meyer (a cura di). L’esperienza di comunanza in gruppo è specificamente legata al fatto che l’individualità delle persone a poco a poco si dissolve e quindi emerge l’insiemità in gruppo in cui non è tanto interessante indagare l’oggetto definito, ma la relazione tra i vari oggetti o la funzione di relazione che mette insieme pensieri ed emozioni dei vari individui (Corrao, 1998, p. 196-197). In molte delle teorizzazione psicoanalitiche successive a quella freudiana, il sociale assume sì notevole rilevanza, ma non fino al punto di acquisire specificità psichica extraindividuale e viene ridotto all’intrapsichico, ai suoi fantasmi e alle sue dinamiche. La disattivazione di tali cookie può essere eseguita senza alcuna perdita di funzionalità. Il gruppoanalista pone attenzione al processo attraverso il quale il gruppo attraversa emozioni, affetti, pensieri autoriferiti o del singolo membro. I gruppi esterni acquistano importanza perché permettono di dirigere verso essi le proprie tensioni emotive. Questo libro è il resoconto di una ricerca scientifica basata sulla conduzione di due gruppi psicoanalitici durati ininterrottamente oltre trent’anni, fondata sul metodo della psicoanalisi di gruppo, che è finalizzato alla terapia, alla conoscenza e alla creazione della gruppalità, non soltanto in ambito clinico ma anche in ambito lavorativo, aziendale, istituzionale, sportivo, e in tutti quegli ambiti in cui si costituiscono piccoli … Una folla primaria si presenta come un insieme di individui che hanno sostituito il loro ideale dell’Io con un medesimo oggetto, il che ha avuto come conseguenza l’identificazione del loro io (Freud, 1921, p. 261). Dal sistema protomentale, emergono anche le onnicomprensive fantasie collettive definite da Bion, assunti di base. Può scorrere l’immagine della fungaia: guardando una radura, l’osservatore vede i singoli funghi separati uno dall’altro e sparsi in una vasta area del prato; una fotografia a raggi infrarossi mostrerebbe invece non i funghi, ma la rete che li unisce. Per Bion la gruppoanalisi è parte e filiazione della psicoanalisi, con la quale non deve rompere il rapporto. E’ l’identità di atteggiamenti verso lo stesso oggetto che unisce gli individui tra loro. I GRUPPI IN PSICOANALISI I Gruppi in Psicoanalisi Psicoanalisi e gruppoanalisi trovano una sostanziale continuità nel riconoscere primaria importanza ai processi psichici inconsci; processi che intervengono nell’influenzare le nostre percezioni, i nostri ricordi, le nostre rappresentazioni. La reazione totale risulta dalla combinazione di queste risposte parziali (Rugi, Gaburri, 1998). Mentre la psicoanalisi si è interessata alla psicogenesi della malattia mentale, vale a dire alle cause primordiali e all’indagine storico-genetica, alla storia dei traumi individuali come unico metodo di approccio teorico e terapeutico, la gruppoanalisi ponendo l’attenzione sul qui ed ora della situazione terapeutica, sposta l’accento sulle prospettive di guarigione, sulla direzione in cui debbono aver luogo i cambiamenti e sul modo di ottenerli. I gruppi esterni sono di fondamentale importanza poiché altrimenti non si saprebbe verso chi dirigere le proprie tendenze emotive spesso definite ambivalenti. Sono questi livelli protomentali che sostituiscono la matrice delle malattie che si manifestano nell’individuo, ma hanno caratteristiche che dimostrano come sia il gruppo ad esserne affetto. Secondo Foulkes, il progetto terapeutico di una gruppoanalisi è simile alle altre psicoterapie quanto alla catarsi, al transfert, ai processi di identificazione e controidentificazione, differenziazione e di proiezione; tuttavia nella situazione di gruppo agiscono alcuni fattori terapeutici che si possono ritenere specifici di un gruppo. I sentimenti ambivalenti sono derivati dal proprio ambiente familiare e trasferiti nelle relazioni sociali con forme di identificazione con il leader. Nella sfera protomentale l’individuo è solo una parte di un sistema anche quando ad altri livelli mentali ha realizzato la distinzione. Con Bion avvenne una rilettura della gruppalità nonostante continuasse a riconoscere il ruolo preponderante della famiglia nelle dinamiche di gruppo primitive. La psicoanalisi di gruppo di impostazione bioniana è una tecnica terapeutica in cui un piccolo gruppo di persone riunite insieme (massimo 8) affrontano i propri conflitti interiori. Un'isola ecologica di cultura differenziata . Il primo assunto di base è quello della dipendenza: il gruppo o parte di esso, vive l’esperienza di una completa impotenza di fronte ad un pericolo sovrastante ed immediato, regna l’assenza di iniziativa e la possibilità di cavarsela da soli, giganteggia invece la figura del leader. Salta il contenuto. Al suo interno l’identificazione proiettiva permette di comunicare le emozioni più primitive e di modulare le connessioni tra le menti originando uno spazio mentale comune. La psicoanalisi non lascia spazio a valutazioni dell’individuo che permettono di cogliere un collegamento tra fattori sociali e la propria vita psichica inconscia. Il passaggio come soci fondatori all’AiP si rispondeva al desiderio di trovare un gruppo di colleghi con cui condividere la passione della ricerca in psicoanalisi e il confronto sui temi teorico-clinici di una psicoanalisi attenta ai cambiamenti sociali e culturali. La riflessione principale è quella della dipendenza, vale a dire, di una identificazione comune con il leader rappresentate della figura paterna. La gruppalità dell’individuo è intrinseca al suo psichismo e prescinde dalla reale presenza del gruppo. Teoria, tecnica, clinica Reverie. Matte Blanco (1975) , identifica le categorizzaizoni affettive con le emozioni, che rappresenterebbero il modo di essere inconscio della mente nella sua mediazione con il contesto ambientale, che orienta l’inconscio e le simbolizzazioni affettive dei singoli che appartengono al contesto sociale stesso. Queste reazioni si basano sul fenomeno della risonanza, ossia su una comunicazione inconscia tra due o più membri del gruppo. I periodici viaggi romani così sono stati anche occasioni fraterne Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze! Psicoanalisi e gruppoanalisi trovano una sostanziale continuità nel riconoscere primaria importanza ai processi psichici inconsci; processi che intervengono nell’influenzare le nostre percezioni, i nostri ricordi, le nostre rappresentazioni. Bion parla di meccanismi di difesa collettivi, essi si fondano su un’assimilazione psichica che passa dall’uno all’altro dei componenti del gruppo, al punto di formare uno sfondo indifferenziato chiamato sistema protomentale. Quando il teatro del sogno ha chiuso il suo sipario perché non c’era più un Io solido, spettatore attento, i personaggi del sogno, voci dei complessi interni, come gocce d’acqua sfuggenti sono usciti nel mondo ed ogni operatore ne impersonerà una parte. Si tratta di un sistema aperto all’informazione proveniente dall’interno come dall’esterno, attento al trans-personale ma anche al trans-generazionale, e pertanto si considera tributario e derivato, non solo nei confronti della psicoanalisi ma anche della psicologia sociale, della sociologia, dell’antropologia e infine della storia delle neuro-scienze. Anche Foulkes fu uno tra i primi analisti europei ad occuparsi del gruppo dopo la seconda guerra mondiale, infatti negli anni quaranta del novecento dette una nuova scossa innovativa in questo ambito facendo convergere tutti i precedenti contributi verso un’ ottica multipersonale dei disturbi che quindi sarebbe stato opportuno affrontare in un setting gruppale. Ma anche di fronte alla coppia di genitori, si assesta nella mente del terapeuta un gruppo, un gruppo allargato, medio, piccolo secondo quanto vuole restringere o allargare il campo d’osservazione. Foulkes, considerava il gruppo come una dimensione spazio-tempo nella quale gli individui mettevano in atto schemi comunicativi appresi in altri gruppi e quindi questi gruppi erano solo uno dei tanti nodi di una grande rete con origine interpersonale ( la rete di tutti i processi mentali individuali viene chiamata “matrice”) (Di Maria, Formica, 2009). Il secondo assunto di base, quello di attacco e fuga, si ha quando il gruppo ricerca la salvezza su se stesso, indipendentemente dal suo leader e guarda chi nel proprio gruppo può essere in grado di guidarlo a combattere il nemico. L’analisi in gruppo si pone in rapporto di totale continuità teorica con la psicoanalisi di Freud, ne accetta integralmente i principi e la tecnica negando la specificità psicologica al gruppo considerandolo solo un luogo “altro” dove praticare la psicoanalisi di singoli individui. Occorre, infatti, rielaborare criticamente l'eperienza che tutti possiamo fare di noi stessi, del nostro stare in gruppo, delle occasioni di legame e conoscenza che il gruppo offre, evitando il rischio di concepirlo come gruppo-massa, anzichè come gruppo pensante ed evolutivo. Torino: UTET. Il gruppo si propone di approfondire le tematiche teoriche e tecniche della psicoanalisi di coppia. Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. La psicoanalisi di gruppo non è una psicoanalisi individuale fatta in gruppo: il gruppo si configura come una realtà psicologicamente autonoma, ma in rapporto dinamico con le singole individualità che lo compongono. La polarizzazione consente ai vari membri la rappresentazione di un fenomeno unico attraverso più persone, ciò significa che ogni soggetto rappresenta un particolare aspetto di un problema ambivalente mostrandosi così eterogeneo. Puoi modificare le impostazioni dei cookie navigando tra le voci presenti sulla barra di sinistra. Il termine segreto, dal latino secretu (separare), è una parola complessa e ricca di significati contrapposti tra loro che coinvolgono l’individuo, la famiglia ed il gruppo sociale; può essere inteso come preservare, proteggere o nel senso di escludere, censurare, negare. Per Bion, capostipite riconosciuto dell’approccio definito analisi di gruppo, invece il gruppo è un insieme di persone che si trovano tutte allo stesso grado di regressione, per effetto delle rinunce che derivano dal contatto di ciascuno con la vita affettiva del gruppo. Il luogo privilegiato di espressione di questo connubio è il gruppo in cui si incontrano il “cervello primitivo collettivo” (sistema protomentale) ed “il cervello evoluto collettivo”. Sito web del Gruppo di Psicoanalisti di Catania. Il gruppo psicoanalisi in tensione è composto da dieci soci di Alipsi residenti per lo più nel sud delle Marche. L’applicazione della teoria delle trasformazioni, in ambito clinico, diventa l’obiettivo da perseguire che in ogni individuo, seppur inconsciamente, si configura come obiettivo comune (Rugi, Gaburri, 1998). Blanco, M., (1975) “Il sistema mentale inconscio” in Carli, R., (a cura di) ” in Psicologia clinica. Fornari, F., (1976), “la genesi delle simbolizzazioni affettive” in Carli, R., (a cura di) ” in Psicologia clinica. L’autore propone una lettura del gruppo (sia familiare sia terapeutica) attraverso quello che accade qui e ora. La stessa modalità può essere condivisa dalle persone nei confronti di un’idea, un’astrazione, un desiderio che prende il posto dell’oggetto I primi psicoanalisti che hanno cercato di applicare al gruppo questi principi, considerano il gruppo come un insieme di persone che si identificano con il leader considerato come capo, modello accettato e condiviso da tutti gli altri. Il tentativo di approfondire il discorso si declina sulla falsa riga della teoria kleiniana, quindi non porta ad alcun risultato positivo per la conoscenza del gruppo, poiché costituisce un riduzionismo di stampo psicoanalitico. La psicoanalisi, tuttavia, non intende solo curare, ma anche conoscere il funzionamento mentale dell'individuo e del gruppo. Nel trattare al dinamica dei gruppi Bion, influenzato dal modello lewiniano, è carente nell’indagine appropriata dell’inconscio gruppale; conosce soltanto quello declinato sulla dinamica degli assunti di base, visti come dimensioni del campo sociale, e si limita a unificare l’insieme dei componenti del gruppo e a metterlo al posto della mente individuale. Istituito nell’aprile del 2011, il Centro Psicoanalitico di Pavia (CPdP) è il più recente degli undici centri della SPI distribuiti lungo la penisola. In particolare, si riteneva che la psicoterapia in gruppo basata sull’intervista analitica consentisse, rispetto all’analisi individuale, una maggiore visibilità degli atteggiamenti transferali dei pazienti grazie alla presenza di “transfert multilaterali” e al fatto che il gruppo si costituisse per ciascun paziente come riproduzione del nucleo familiare originario. Milano: Raffaello Cortina. Dal sistema protomentale, emergono anche le onnicomprensive fantasie collettive definite da Bion, assunti di base. In termini gruppoanalitici si tratta però di un inconscio gruppale, o meglio transpersonale, come proposto da Foulkes (1973) in riferimento all’interiorizzazione delle relazioni interpersonali e transpersonali Questo diverso modo di concepire l’inconscio si riflette nel diverso modo delle due prospettive teoriche di concepire il gruppo e il suo “utilizzo” nell’intervento terapeutico. Dobbiamo quindi capovolgere il pensiero riferendoci alla strutturazione di un legame primario, che non discende linearmente da una situazione duale per poi estendersi gradualmente ad acquisizioni affettive e sociali più allargate, quanto piuttosto che tende, cioè, a superare la dicotomia individuo-gruppo, e si concentra sul processo comunicativo in cui assumono rilevanza tanto l’individuo quanto il gruppo nel suo insieme. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie. Il gruppo deve essere in grado di capire il mondo interno del paziente attraverso il suo sogno non più sognato. I gruppi esterni acquistano importanza perché permettono di dirigere verso essi le proprie tensioni emotive. Costoro hanno elaborato modelli di intervento arricchendo notevolmente le ipotesi teoriche di Bion e Foulkes. La descrizione del fenomeno della folla in termini freudiani resta tuttora estremamente moderno ed attuale: Rimane, quindi, a livello sociologico, statico, senza focalizzarsi sulla dinamica dei componenti del gruppo, tranne che per dire che gli assunti di base, originano dallo stato proto mentale individuale. Il gruppo è qualcosa di più di un insieme di individui aggregati e l’individuo in gruppo è più di un individuo isolato. Egli afferma che la struttura e il contenuto della psiche sono modellati dall’esperienza piuttosto che dall’eredità. Da questo si può inferire che il piccolo gruppo a finalità analitica può essere visto come un microcosmo, un micromondo che è sia materiale che mentale, uno spazio in cui poter pensare insieme, poter narrare di sé in gruppo e nel gruppo e tutto questo apre ad una molteplicità di sguardi interni ed esterni vertiginosa (Corrao, 1998). Le radici della psicoterapia di gruppo e in particolare della gruppoanalisi sono, in realtà, molto diverse da quelle della psicoterapia individuale. In termini gruppoanalitici si tratta però di un inconscio gruppale, o meglio transpersonale, come proposto da Foulkes (1973) in riferimento all’interiorizzazione delle relazioni interpersonali e transpersonali Questo diverso modo di concepire l’inconscio si riflette nel diverso modo delle due prospettive teoriche di concepire il gruppo e il suo “utilizzo” nell’intervento terapeutico. gruppo, dal momento che nel modello freudiano classico non trova posto il collettivo, bensì il personale, cosicché ogni relazione psicologica viene inscritta nel vettore obbligato soggetto-versus-oggetto. Scuola di. Il concetto di gruppo senza una sua applicazione clinica non avrebbe avuto così tanta risonanza e non avrebbe scaturito così tante discussioni ancora oggi. Secondo quest’ultimo approccio, il gruppo si configurerebbe come un luogo adeguato all’amplificazione e intensificazione dei meccanismi di identificazione proiettiva e il gruppo viene valorizzato non tanto perché attiva parti particolarmente primitive della mente, ma perché risulta come una rete di identificazioni proiettive multiple, dall’analisi della quale l’individuo può riconsiderare la … Corrao, sulla scia delle teorizzazioni bioniane vedeva nel gruppo a funzione analitica le condizioni per osservare l’emergenza, il dispiegamento e lo sviluppo di un’attività mentale di gruppo che consisteva nello scambio continuo di pensieri, di emozioni, di affetti, di fantasie, di memorie, di sogni, e di sensazioni corporee. Bion parla di assunti di base concetto fondamentale della sua teoria sui gruppi; lo stato emotivo del gruppo, ansia, odio, amore e simili precedono gli assunti di base, che rappresentano le manifestazioni della regressione. Il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare si configura come un volano delle attività terapeutiche e riabilitative condotte da un Dipartimento di Salute Mentale (DSM), nei confronti della patologia mentale grave che coinvolge pazienti e familiari. Introduzione di Giuseppe Civitarese _____ PRESENTAZIONE DEL CENTRO. Matte Blanco (1975) , identifica le categorizzaizoni affettive con le emozioni, che rappresenterebbero il modo di essere inconscio della mente nella sua mediazione con il contesto ambientale, che orienta l’inconscio e le simbolizzazioni affettive dei singoli che appartengono al contesto sociale stesso. Il proprio materiale rimosso attraverso la “reazione speculare”, viene riconosciuto più facilmente in altri e ciò permette una discussione ed un’analisi che, anche se riferita ad altri membri del gruppo, è rivolta contemporaneamente a se stesso.

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