la storia della motonave rigel
Abissi imperscrutabili come quelli dello Ionio calabrese dove una nave è scomparsa in una bella mattina di sole di venticinque anni fa. Gino Montipò, il Filibustiere del Carnaro, Marinai italiani contro Marinai sovietici. Parimenti, un altro nome rimane ormai indissolubilmente legato a queste navi: quello della Giornalista del TG3 Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio assieme al suo operatore Miran Hrovatin. , che sono essenziali per identificare il vascello in modo univoco. Il Comandante De Grazia, però, non verificò mai la posizione della Rigel: ufficialmente, venne stroncato da un infarto mentre si trovava in sosta lungo l’autostrada diretto a La Spezia, dove avrebbe dovuto rendere alcune dichiarazioni in merito al traffico di rifiuti. Basta leggere le carte dell’inchiesta della procura della Repubblica di La Spezia. È chiaro. Il pentito ne indica genericamente le caratteristiche, le dimensioni e la rotta, ma non sa darne il nome o il numero di chiglia, che sono essenziali per identificare il vascello in modo univoco. È chiaro. Ma soprattutto, ciò che spingeva i forestali a seguire la pista radioattiva, era l’aver ritrovato nella villa dell’ingegnere di Garlasco – pochi giorni prima della deposizione di Pinocchio – un’agenda del 1987, che proprio sulla data del 21 settembre riportava la scritta “Lost the Ship,” ossia “persa la nave.”. CARRARA. della Rigel fu il capitano di vascello Natale De Grazia, collaboratore dei forestali e uomo di punta del pool di Reggio Calabria, una squadra di investigatori istituita dal magistrato Francesco Neri, che in quel periodo stava conducendo un’indagine parallela su un traffico di scorie nucleari in Calabria. Segui the Submarine su Instagram e Twitter, Il 9 settembre aveva mollato gli ormeggi per la Sicilia, aveva costeggiato il litorale di capo Comino ed il 12 settembre era giunta al largo del porto di Palermo, dove era rimasta alla fonda per circa una settimana (per questa sosta la capitaneria di porto locale non ricevette alcuna spiegazione). Una sentenza, emessa il 20 marzo 1995 dal tribunale di La Spezia, aveva condannato gli imputati per tentata truffa ai danni delle compagnie assicurative – in sostanza, il giudice aveva riconosciuto che la Rigel era stata affondata dolosamente dall’equipaggio in combutta con l’armatore. E il carico della Rigel? , e hanno sequestrato una massiccia quantità di documenti che proverebbero l’esistenza di una gigantesca organizzazione in grado di muovere rifiuti dall’Europa verso alcuni paesi dell’Africa. ( Chiudi sessione / Ma qualcosa non torna nella versione dell’affondamento della Rigel. Dalle ultime informazioni risulta che la nave navigò fino all’altezza di Messina, ne attraversò lo stretto e poi di lei non si seppe più niente, fino a quando dalla Tunisia non arrivò la telefonata del suo capitano, Michael Vassiliadis, che ne annunciava il naufragio. Storia della motonave Viminale, la recensione di SVN solovelanet. In quella notte, la Rigel affondò così velocemente che l’equipaggio non fu nemmeno in grado di lanciare un SOS rivolto alle capitanerie di porto siciliane che, vista la vicinanza delle coste italiane, sarebbero giunte sul luogo del disastro in brevissimo tempo. Ma questa è un’altra storia. Applicando la filosofia Riedel della "forma a servizio della funzionalità", tutti i calici Superleggero sono pensati in primo luogo per esaltare il piacere e l’apprezzamento dei vini pregiati. A sostegno di questa teoria, i manovali e i doganieri interrogati riferirono di una grande quantità di sacchetti contenenti polvere di marmo che fu issata a bordo della nave. Motonave Verbano La motonave "Verbano", ricavata come le altre due gemelle della serie "laghi" dalla conversione di uno scafo per un peschereccio, viene parzialmente costruita … Secondo i racconti di un collaboratore di giustizia, esattamente trent’anni fa la nave Rigel veniva affondata dolosamente al largo delle coste calabresi. Fortuna volle che negli stessi istanti passasse da quelle parti la Krpan, un mercantile jugoslavo, che riuscì a trarre in salvo i naufraghi. Motonave Fra Cristoforo 29 Mag 1985: la motonave Fra Cristoforo, terza unità della serie "Promessi Sposi", giunge a Como. La Rigel era un piccolo mercantile di circa 3800 tonnellate di stazzalorda, batteva bandiera maltese, era lunga 110 metri e larga 16. Rigel (β Ori / β Orionis / Beta Orionis) è una stella della costellazione di Orione, la settima più luminosa del cielo, con una magnitudine apparente di +0,13.Sebbene secondo la nomenclatura di Bayer la stella abbia la lettera greca β, è in realtà la stella più luminosa della costellazione, più luminosa anche di Betelgeuse, cui è stata assegnata la lettera α. O forse no? Perduto per sempre, chiuso nella stiva e ormai sepolto da tonnellate di acqua. (Regate) Diportista di 62 anni disperso in Florida, interviene la Guardia Costiera (Regate) Kevin Escoffier è salvo e a bordo con Jean Le Cam (Mercato) Il futuro del catamarano, dal cat a vela a quello a motore (Regate) Mayday per PRB. L'affondamento della Rigel. Sotto il controllo di un nuovo proprietario, la nave a perdere avrebbe fatto scalo in Albania e in Nord Africa, per collezionare un ultimo immondo carico di rifiuti, e infine sarebbe stata affondata nel mar Ionio, 20 km al largo di Capo Spartivento. Chi riuscì ad associare le informazioni sul vascello anonimo alla. La storia della Rigel è emblematica. (N. 162 DEL 11/05/2017), Il giallo dell’affondamento della nave Rigel. Modifica ), Stai commentando usando il tuo account Twitter. E giustamente, invece di raggiungere al più presto un porto dove sbarcare l’equipaggio vittima del disastro, la nave continuò il suo viaggio a giro nel Mar Mediterraneo, giungendo infine nel porto di Tunisi, dove scaricò i “sopravvissuti”. , la giornalista che fu uccisa a Mogadiscio assieme al cameraman, Miran Hrovatin, mentre indagavano su un traffico di armi e rifiuti tra l’Italia e la Somalia. Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso: Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. ( Chiudi sessione / In breve tempo la Srmc mise a punto un piano che prevedeva l’utilizzo di una nave con 40 metri di coperta e una serie di software che avrebbero permesso la precisa analisi dei fondali calabresi. Per tutto il 1995 il pool di Reggio Calabria subì continue minacce e intimidazioni da parte di mafiosi e altri personaggi non meglio identificati, e proprio quando sembrava che l’inchiesta si stesse avvicinando ad una conclusione, nella notte fra il 12 e il 13 dicembre il capitano Natale De Grazia morì avvelenato. Ma il racconto di Jannis è tutt’altro che illogico e sembra anzi dare un senso ad una particolare dichiarazione di Pinocchio che la squadra Neri-Martini non era riuscita ad interpretare. STORIA DELLA NAVE L’utilizzo di questo mezzo di locomozione si stima sia iniziato circa 6000 anni fa. Ha fatto naufragio nel ’87 e da allora è lì. Come se non bastasse, nella villa furono rinvenute alcune mappe coi punti di affondamento di altre navi sospette già note agli agenti della forestale, e soprattutto, una copia del certificato di morte di Ilaria Alpi, la giornalista che fu uccisa a Mogadiscio assieme al cameraman, Miran Hrovatin, mentre indagavano su un traffico di armi e rifiuti tra l’Italia e la Somalia. Il relitto di Cetraro (nota anche come nave dei veleni) si riferisce a un fatto di cronaca del settembre 2009 in Calabria, emerso a seguito delle rivelazioni del pentito di 'Ndrangheta Francesco Fonti riguardo all'affondamento nel Mediterraneo, al largo della Spezia e di Livorno, ed in Somalia di navi contenenti di rifiuti tossici e radioattivi. Queste le parole di Francesco Neri, magistrato, in merito ad uno dei tanti misteri italiani (che poi, a dirla tutta, tanto mistero non è), su cui per decenni ha indagato la Magistratura, su cui sono stati spesi fiumi di inchiostro in altrettanti servizi di inchiesta e dove qualcuno, forse troppo intenzionato a vederci chiaro, ci ha rimesso la vita. Bari, 02 novembre 2020. Domande senza una risposta. “Appare ipotizzabile che la presenza a bordo dei blocchi fosse utile alla cementificazione di rifiuti radioattivi”. È con queste parole che il 13 maggio del 1995 un misterioso faccendiere – la cui identità rimane tuttora coperta da segreto – si presenta agli investigatori del nucleo ecologico di Brescia, allora guidato dal colonnello Rino Martini, e chiede di essere interrogato. Tra gli elementi più clamorosi evidenziati dalle carte giudiziarie, vi è il fatto che se l’armatore non avesse segnalato l’affondamento della nave pretendendo i soldi dell’assicurazione, nessuno si sarebbe accorto della scomparsa della Rigel. “Un’operazione chirugica” – come la definì il magistrato Neri – che in effetti segnò la fine delle indagini: il nucleo ecologico fu smantellato, i suoi membri furono assegnati ad altri incarichi e il caso delle navi dei veleni finì nel dimenticatoio. È la prima volta che una fonte attendibile parla delle “navi a perdere,” ossia dell’incredibile business che sta nel riempire di rifiuti una vecchia imbarcazione, farla affondare – simulandone il naufragio – e incassare due grosse somme di denaro illecito: quella di chi ha pagato per disfarsi delle scorie e quella dell’assicurazione in vigore sulla nave. Il pentito ne indica genericamente le caratteristiche, le dimensioni e la rotta, ma non sa darne il nome o ilnumero di chiglia, che sono essenziali per identificare il vascello in modo univoco. Se Jannis e Pinocchio parlano dello stesso mercantile, allora la storia della Rigel si può riassumere come qui di seguito. Baracca”, ha avuto luogo, in conformità alle vigenti disposizioni per il contenimento del contagio da Covid-19, l’avvicendamento del Comandante del 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel”. "IL CORSIVO" Daniele Biacchessi. Sono tante le navi, in quel periodo, ad inabissarsi in circostanze del tutto inusualei. Le navi a perdere | Segreti della storia, 8. , una milizia particolarmente violenta appartenente alle Forze Libanesi, un gruppo paramilitare al soldo della fazione cristiana maronita. C’è del marcio. Si deve immaginare la difficoltà di effettuare una simile ricerca nel 1995, quando internet era agli albori, la digitalizzazione dei dati era ridottissima e anzi, i database e i software cartografici erano caricati su macchine primitive e molto costose, che solo pochi tecnici informatici sapevano utilizzare. ( Chiudi sessione / Comerio si dichiarò estraneo alla vicenda asserendo che quel giorno aveva perso un traghetto diretto oltremanica, ma i carabinieri non gli credettero mai, perché l’ingegnere aveva fondato una società, la O.D.M., che si occupava di vendere ai governi esteri degli speciali siluri per lo stoccaggio di scorie radioattive nelle fosse oceaniche. Jannis asseriva che la nave era sana e salva in un porto sperduto del Libano e aveva chiesto ai poliziotti un compenso di 800.000 dollari per condurli a bordo del vascello fantasma. Probabilmente sta cercando protezione, perché proprio tre giorni prima i carabinieri hanno perquisito la villa di un grosso imprenditore di San Bovio di Garlasco, l’ingegner Giorgio Comerio, e hanno sequestrato una massiccia quantità di documenti che proverebbero l’esistenza di una gigantesca organizzazione in grado di muovere rifiuti dall’Europa verso alcuni paesi dell’Africa. Quindi l’imbarcazione avrebbe cambiato nome e bandiera, sarebbe stata riverniciata e poi venduta ad un’altra società, arricchendo così le tasche dei trafficanti con una terza somma di denaro illecito. La principali fonti dell’articolo sono l’, stilata il 9 ottobre 1996 dal maresciallo Niccolò Moschitta del pool di Reggio Calabria, e i libri, Il Senato ha rinnovato la missione militare in Libia: è una vergogna, Lavoro, diritti, giustizia: le proposte degli Stati popolari in piazza San Giovanni, Il cashback di stato è l’ennesimo regalo ai ricchi, Da dove viene l’islamofobia della “laicità” francese, La ricandidatura di Sala, in una Milano sempre più disuguale, Alla fine il governo non è riuscito a “salvare il Natale”, Il Cpr di via Corelli dev’essere chiuso al più presto, Chi sono i quattro criminali di guerra graziati da Trump per la strage di piazza Nisour, Potenziare il sistema sanitario prima della terza ondata, La lotta della Casa delle Donne Lucha y Siesta non si ferma, Il disperato tentativo di Renzi di sembrare rilevante.
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